TASI - Una tassa che peserà sulle case medio-piccole

tasiLa TASI comporterà un rischio di aumento per il 65-70% dei proprietari di casa e darà la possibilità ai Sindaci, in base alle condizioni dei conti del Comune, di utilizzare delle detrazioni per scegliere quali contribuenti salvare dai rincari.
Il grosso problema di questa tassa è dato dal fatto che colpirà maggiormente i proprietari di case medie e piccole (che saranno la maggioranza dei paganti) e alleggerirà la pressione sulle case di di alto valore (che rappresentano una minoranza, ma che costituivano la maggioranza delle entrate della vecchia IMU).
Al fine di allargare il raggio d'azione delle detrazioni, l'unica soluzione pare ormai quella di uno scalino addizionale all'aliquota, che dà ai Comuni un po' di spazio in più per giocare sulle detrazioni, causando naturalmente un aumento del peso "lordo" della nuova imposta.
Per capire meglio il processo possiamo fare due esempi.
Un proprietario di un bilocale medio-piccolo lontano da Milano o Roma, con un valore fiscale di €40.000, non ha pagato nulla di IMU (con alcune eccezioni), grazie alla TASI di vedrà invece costretto a pagare € 40 con l'aliquota standard dell'1 per mille, 100 euro con il tetto del 2,5 per mille già previsto dalla legge di stabilità per il 2014 e potrà vedersi chiedere €120 o €140 se il limite effettivo, grazie al ritocco ulteriore allo studio in queste ore, si alzerà al 3 o al 3,5 per mille.
Per immobili da € 50.000 di base imponibile, si passerebbe dai 100 euro di Imu massima ai 150-175 di Tasi, con €60.000 il limite passa dai 160 euro dell'Imu ai 180-210 della Tasi e così via.
Ci saranno poi le detrazioni, che non saranno più generalizzate come per l'IMU ma saranno discrezionali per i Comuni.