Black List, le novità dopo la legge di stabilità
Una delle conseguenze della legge di Stabilità 2015 sarà la creazione di una ulteriore "black list". Nel testo presentato alla Prezidenza delle Repubblica, tra gli interventi per il contrasto all'evasione, è stata infatti inserita una disposizione nella quale viene concesso al Ministro dell'Economia di individuare «regimi fiscali privilegiati con esclusivo riferimento alla mancanza di un adeguato scambio di informazioni». Questo elenco dovrà essere redatto in attesa della predisposizione di una "white list" dei Paesi più trasparenti in relazione ai quali è possibile dedurre i costi di eventuali operazioni realizzate con soggetti residenti (come previsto dagli articoli 110, comma 10 e 168-bis del Dpr 917/86).
Numerose sono le trattative in corso con altri Stati per evitare le doppie imposizioni, tra cui quelle più recenti riguardano Cipro, Federazione Russa, Malta, Singapore e San Marino, Corea del Sud, Hong Kong, Lussemburgo e Messico.
Nei rapporti internazioni invece si sta puntando verso sistemi di scambio automatico delle informazioni.
Attualmente l'Amministrazione Finanziaria utilizza 3 Black List ed una White List, così composte:
- Una Black List dedicata alle persone fisiche che individua Stati o territori con un regime fiscale privilegiato e stabilisce una sorta di presunzione di residenza (e quindi di tassazione) in Italia per chi vi si trasferisce (con l'inversione dell'onere della prova).
- Una BL relativa alle Cfc, "controlled foreign companies", la black list prevista dal Dm 23 gennaio 2002 che stabilisce invece l'indeducibilità dei costi derivanti da operazioni intercorse con imprese situate in determinati Paesi o territori a fiscalità privilegiata
- Una BL denominata "black list Iva".
- Una White LIst, prevista dal Dm 4 settembre 1996, che ha fissato un elenco di Stati collaborativi ai fini del regime fiscale degli interessi, premi e altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, pubblici e privati.